Rendere un marchio inequivocabilmente riconoscibile anche sfruttando elementi o concetti comuni all’interno degli store monomarca è uno dei più redditizi stratagemmi non solo in fatto di vendite, fattore di certo preponderante quanto a rilevanza, ma anche per ottenere consensi e cospicui ritorni d’immagine fondamentali per l’autorevolezza del marchio.
Così, collegare indissolubilmente un determinato concept ai propri store oltre che ai prodotti è diventato l’obiettivo anche dello stilista Stuart Weitzman, che per il suo store di Milano si è affidato alle sapienti mani e matite dell’architetto/designer forse più creativo e famoso tra le nuove leve, almeno considerando coloro che risentono degli influssi e dei richiami del Mediterraneo, come Zaha Hadid.
L’alta moda è infatti sempre più connessa alle star dell’architettura, quelle che posseggono le necessarie chiavi di interpretazione per fondere funzionalità ed estetica con risultati sorprendenti, come questo concept in cui si ritrovano elementi peculiari che saranno riprodotti nelle successive boutique un po’ in tutto il mondo, portando anche in altri continenti gli elementi di arredo negozi dai contorni fluidi e che sembrano quasi liquidi pensati da Hadid.
I materiali scelti sono i più all’avanguardia, ed ammantano tutto l’ambiente di un’atmosfera hi-tech, fatta di display che si trasformano in sedute e di una serie di moduli interscambiabili il cui scopo è proprio essere adattabili a tutte le sedi.
Gli interni di pregio sono così suddivisi in tante sezioni dalle linee morbide, tutte perfette per incarnare lo stile di Weitzman e dei suoi seducenti stivali, 280 metri quadri in cui materia e geometria si fondono in un trionfo di ergonomia architettonica.
http://www.nonsoloarredo.it/2013/12/12/da-weitzman-il-trionfo-dellarchitettura-fluida/